Davanti al pc, navigando in giro e ascoltando l’ultimo disco di Ludovico Einaudi su Spotify. Fra parentesi, grandissimo.
Ludovico Einaudi!
Roba da pensare a papà, e ai suoi dischi di Richard Clayderman e Steven Schlaks, e a quanto gli piacevano. A me non poi tanto: oddio, non li trovavo da buttare, un paio di canzoni erano anche decenti ma farsi tutto il viaggio in macchina con la cassetta di Clayderman… si faceva, certo, ma soprattutto perchè non c’erano alternative. E anche con tutti i finestrini chiusi, anche d’estate, perchè sennò l’aria corrente gli faceva venire mal di testa.
E adesso stai a vedere che mi sto “evolvendo” come lui. Ascolto (anche) musica al pianoforte invece delle canzonette. Sono passato dalla musica per ballare alla musica per pensare. Dalla musica per muovere il corpo alla musica per muovere la mente.
Ludovico Einaudi…
Però… accidenti se è bello…
sperando di non consigliarti qualcosa di già noto, Glenn Gould. Tutto Glenn Gould, iniziando dalle due incisioni delle Variazioni Goldberg.
Se ti piace Einaudi, non potrà allora non piacerti Michael Gettel