Una delle cose che mi manca di più quando ritorno in Italia dall’estero è Starbucks. Starbucks in Italia, infatti, non è presente. Misteriosi motivi di marketing fanno sì che a tutt’oggi la multinazionale delle caffetterie sia presente un po’ dappertutto nel mondo, ma non da noi.
Si dice che in Italia Starbucks con i suoi “beveroni” non funzionerebbe, qui da noi la gente è troppo affezionata alla tazzina di espresso più ristretta possibile per andare a bersi “il caffè all’americana”; quindi, di fronte ad un mercato così refrattario, si preferisce non rischiare un flop. Il marchio in Italia è licenziato da Autogrill (vedi qui), ed evidentemente nè loro nè la casa madre hanno interesse a provarci, nemmeno con due o tre locali test in posti battuti da turisti stranieri (chissà perchè mi vengono in mente Milano o Roma…).
A mio parere (e non solo mio, su Facebook c’è una causa “Starbucks in Italy” con quasi 35.000 membri) è una stupidaggine: non ci credo che uno Starbucks in Piazza del Duomo a Milano sarebbe un flop, nemmeno se lo vedo. Ma forse non ne capisco abbastanza. E intanto mi tengo la mia nostalgia di muffin, Cafè Mocha e Frappuccino.
Ma vi pare giusto che ‘stò simpatico ragazzo se ne vada a zonzo per Londra (che nostalgia!)a sbevazzare beveroni e a cantare serenate al tower bridge, mentre domani, qui, in Italia, sarò in sciopero per il mancato rinnovo del contratto con picchetto davanti agli uffici e a casa ho la caldaia che perde e che mi stà allagando la cucina!…Dai, allunga un frappuccino anche a me che ne ho bisogno… Gustatevi Londra più che potete! 😉