Domenica pomeriggio. Freddo, ma non freddissimo. Coperto, ma non copertissimo, con una bella luce. Insomma, la tipica giornata invernale in cui fuori non stai neanche tanto male.
E allora, passeggiata da solo; passando prima in cimitero da papà e poi anche a trovare mamma. A passo lento, costeggiando il canale, in uno scenario talmente tranquillo e pacifico da non esserci più abituati. Mani in tasca ed ipod nelle orecchie, occhi alti a gustarsi il paesaggio e bassi ad accompagnare i pensieri.
E come colonna sonora, guarda un po’, i Pooh degli anni ’70. Cioè il loro periodo migliore: quello in cui anch’io iniziavo a mangiare musica e ad ascoltare loro canzoni come “Ci penserò domani”, “Notte a sorpresa”, “Io sono vivo”. E una canzone come “Classe ’58” mi faceva sorgere mille domande sul mio futuro, su come sarebbe stato, su cosa avrei vissuto e cosa avrei passato. Vai a immaginare che trent’anni dopo sarei stato sul bordo di quel canale, con un affarino inconcepibile di qualche grammo in mano, dal quale sarebbe uscita quella stessa canzone, che mi avrebbe fatto pensare a quelle stesse cose, ma al passato. E che sarebbe stata la colonna sonora perfetta per un piccolo momento magico…