Sul caso della prima pagina di Libero si è scatenato un mezzo polverone. Chi non l’avesse ancora vista (ed è quasi dappertutto…) la può trovare qui nel blog di Mantellini.
Non commento neanche la presentazione della notizia, fatta nel più classico stile pseudo-giornalismo-contro,-duro-e-puro della testata. Mi limito ad osservare una cosa che a me sembra una banalità, ma che a quanto pare non lo è.
Adesso il caso è chiarito, la foto di una persona chinata che consente ad un’altra di salire sull’aereo era uno scherzo, sono arrivate le lettere di smentita e la testata – bontà sua – ha ritenuto di porgere le proprie scuse alle persone coinvolte. Non senza però riservarsi l’ultimo colpo di stiletto sull'”opportunità di mettere in atto scherzi di cattivo gusto che lasciano inevitabilmente spazio ad interpretazioni ambigue”; come dire: non abbiamo capito male noi, siete voi che vi siete spiegati male. Tutto finito a tarallucci e vino, quindi, tranne lo “sputtanamento” di dover chiedere scusa, che non fa mai piacere.
L’osservazione banale è: ma controllare prima, non si poteva proprio?
Ma verificare le fonti prima di sparare una cosa in prima pagina e con tanto di foto “contro” e quindi “figa”, non si poteva proprio?
Ma, in Italia, fare un po’ di giornalismo SERIO come si usava ai tempi di Biagi e Montanelli (pace all’anima loro), non si può proprio? 🙁
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