Vorrei ricordare solo una cosa: questo ragazzo di 23 anni – a cui un’azienda di dimensioni e prestigio pari circa a un terzo di quella in cui lavora ora ha offerto un lavoro simile a quello attuale con uno stipendio raddoppiato – guadagna ora 9 (nove) milioni di euro l’anno di solo stipendio. E non contiamo tutto quello che arriva dalle sponsorizzazioni – indotto che notoriamente moltiplica per un bel po’ l’importo dello stipendio.
Kaka’ ha scelto con la testa, come e’ giusto che faccia un tizio che ha una carriera lavorativa di 12-15 anni, ancorche’ strapagata.
Sistemato l’aspetto sopravvivenza con i numeri da te descritti, e’ quantomeno avventato buttare nel cesso almeno 2 anni di carriera (il 15% del totale) anche in termini di introiti derivati (sempre che non si pensi che oggi il City abbia piu’ visibilita’ del Milan) con il colossale rischio di non fare la Champions fino al 2010.
Per questo, a mio parere, Kaka’ e’ stato intelligente, probabilmente piu’ del padre.
Quello che non mi torna e’ stato il comportamento del Milan, cui evidentemente 120 milioni facevano davvero comodo, e che sarebbe stata disposta ad incassarli con il concreto rischio di non muovere niente fino a giugno, e magari di restare nuovamente fuori dall’Europa.
Ma oggi siamo tutti contenti, e forse non e’ il caso di mettere pensieri cattivi, con il rischio di apparire faziosi ed opportunisti.
Resto sempre molto stupita di come il genere umano sia disposto a spendere fortune nei sogni (calciatori e attori sono le categorie più pagate e in cambio non ti danno niente di “tangibile”) piuttosto che in cose concrete… infatti non siamo disposti, come società, a dare gli stessi soldi di Kakà ad un chirurgo che opera il cuore, il cervello o quant’altro salvandoti magari la vita…Evidentemente i sogni sono più importanti della vita stessa…