20.30, cena terminata e discorsi da tavola esauriti. Andrea sta finendo di sbocconcellare una mela, premurosamente tagliata a fettine disposte in un piattino. Io mi giro e, con lo sguardo da ‘mi-è-semblato-di-vedele-un-gatto’, noto il divano libero ed il telecomando incustodito. Non c’è nemmeno la gatta-vitello distesa sopra. Un po’ incredulo, mi avvicino e mi distendo. Aaaahhhh…
Impugno il telecomando di Sky e schiaccio il tasto “guida”. 20 secondi di zapping fra i programmi sono sufficienti per individuare “Innamorati pazzi”, sit-com che sarà vecchia ma è sempre stata una delle mie preferite, e poi era una vita che nessuno la rifaceva più. Pressione del tasto OK ed appare l’immagine. In contemporanea, arriva la voce suadente della mamma:
“Amore, se vuoi vai pure sul divano a finire la mela”
E arriva lui, serafico e tranquillo col piattino in mano. Passa davanti allo schermo, appoggia il piatto sul divano a fianco del padre coricato, ripassa davanti allo schermo, prende la coperta e la butta sul divano ridacchiando, coprendo in un colpo solo mezzo sofà e tre quarti di papà, testa inclusa. Riesco a togliermi la coperta dalla faccia in tempo per vederlo che ripassa davanti allo schermo e sale sul divano. Passando ovviamente sopra la pancia del papà.
“Papà, ti sposti un pochettino che così mi metto qui vicino a te?”
Mi sposto un po’, lui si sistema nel posto d’angolo dove prima ero io, si sistema la coperta con precisione geometrica e poi mi si ristende sopra per prendere il piattino con la mela, che ovviamente era rimasto dall’altro lato dell’ingombrante genitore. Infine si mette seduto, risistema con la stessa precisione la coperta che si era spostata nell’operazione di recupero mela ed inizia a sgranocchiare.
Alzo un po’ il volume nella speranza di riuscire a sentire qualcosa. Infatti sento due-battute-due e poi, improvvisamente, mi si parano davanti agli occhi una tigre ed un leone di plastica.
“Papà, hai visto che arrabbiati che sono?”
“Eh, sì…”
“Guarda, la tigre ha gli occhi gialli, e il leone ha gli occhi rossi”
E inizia il combattimento fra la tigre ed il leone. Un combattimento di breve durata breve ma a suo modo cruento, condito da tonfi, rumori simili a quello che fanno i pugni di Bud Spencer ed esplosioni di varia natura.
“Se dopo li vuoi guardare te li faccio vedere bene”
“Grazie amore mio”, ho la forza di bisbigliargli mentre, sospinto dalla forza del combattimento, il baricentro del mio corpo sta lentamente scivolando giù dal divano.
“Guarda, sono tutti qua!” fa lui. E con una gentilezza disarmante mi piazza improvvisamente il barattolo di plastica degli animali, acquistato giusto ieri a peso d’oro in un autogrill dell’Autostrada del Brennero, a pochi centimetri dal naso, così da occultare con una precisione quasi scientifica ogni centimetro quadrato di “Innamorati pazzi” che mi fosse stato ancora possibile vedere.
Inizio a ridere, travolto dalla precarietà della posizione, dalla situazione improponibile e anche dall’amore per il piccolo organizzatore di combattimenti fra animali giocattolo (e, diciamola tutta, pure dall’assurdità delle mie pretese di poter usufruire del divano e dell’abbonamento a Sky prima delle 22). Cado dal divano, e mi ritiro davanti al pc.
“Mamma, mi metti qualcosa che piace a me?”
“Sì, ma non stava guardando il papà? Dov’è andato?”
“È andato su, ha detto che torna…”
“Beh, finchè non torna…”
Clic. Si torna a Tom e Jerry. L’ordine è ristabilito. Adesso si può finire la mela.
uhmmm, questo film l’ho già visto….ma dove…dove?
Ne parli con una tenerezza tale, che credo proprio che un divano libero tutte le sere con annesso telecomando disponibile ti sarebbe insopportabile!
😉
Anche a me questa scena non pare nuova…
Solo che nel mio film c’è una bambina come protagonista.