Come era ampiamente preventivabile, il decreto Gelmini è diventato legge. Il modo con cui ciò è avvenuto è la parte peggiore di tutta questa storia. E considerando quante perplessità ci sono sulla sostanza della nuova legge, tutta la storia è parecchio brutta.
Da quando in qua in un paese civile una riforma della scuola – quanto di più importante ci dovrebbe essere sempre nel solito paese civile – viene tolta al dibattito del Parlamento – dove siedono i rappresentanti eletti dal popolo – e gestita pro domo sua dal Governo, fra l’altro nei modi che si sono visti?
Queste le parole (prese da Corriere.it) che Anna Finocchiaro ha rivolto alla ministra: «Il suo silenzio è indifferente e opaco. Alle domande lei non risponde e colpisce questa vostra cupa determinazione. Di queste giornate colpisce il disprezzo per le ragioni degli altri». «Pensate che approvate questo decreto e che sia finita qui. Non è così, non è così per noi e non credo che sarà così per il Paese».
1) una riforma di questa portata approvata per DECRETO e con addirittura i tempi contingentati!
2) nessuna ricerca di dialogo in Parlamento, anche solo per capire le ragioni di chi è contrario.
3) nessuna ricerca di dialogo fuori dal Parlamento con le categorie interessate, escluso l’incontro farsa della Gelmini con delle associazioni studentesche a cui ha detto che nulla sarebbe cambiato.
4) i manganellamenti selvaggi della polizia e dei carabinieri oggi nei confronti degli studenti, ovviamente non colpendo i facinorosi, ma tutti gli altri; Genova ricorda qualcosa?
Scusa lo sfogo Sissio.